VENDERE CASA: Differenza tra caparra e acconto

Oggi cercherò di entrare nel merito nella maniera più chiara e semplice possibile su quelle che sono le differenze su come incassi il denaro dall’acquirente della tua casa, in modo da capirne l’utilità.

abbiamo sostanzialmente tre modalità principali nell’incassare il denaro che ci viene dato alla sottoscrizione della proposta o preliminare , o meglio come vengono chiamati e quali vincoli ci sono, quindi attenzione a ciò che viene scritto nella proposta o preliminare.

La prima possibilità: firmi la proposta di acquisto o preliminare con l’acquirente e ti consegna 20.000 euro a titolo di ACCONTO PREZZO. L’ACCONTO PREZZO PERÒ nella sostanza non ci sono vincoli, ovvero se dopo due mesi l’acquirente si vuole tirare indietro dall’acquisto, dovrai tornarglieli e siete amici come prima. Perché sarebbe stato un acconto su un bene che poi ha deciso di non acquistare più. OVVIAMENT NON È la modalità migliore per concludere l’affare.

La seconda possibilità è la caparra penitenziale, funge da garanzia ovvero i 20.000 che ti vengono consegnati a titolo di caparra penitenziale te li potrai tenere se l’acquirente si tira indietro mentre se ti tiri indietro tu proprietario dovrai tornagli i suoi 20.000 più altrettanti, non potrai chiedere altro.

Questa ha una buona funzione di garanzia ma si può fare molto di più , e qui entra in campo la terza garanzia, quella che ti consiglio:

ovvero

La Caparra confirmatoria, forse ne hai già sentito parlare però spesso si fa un pò di confusione con le prime due , Cosa cambia? Oltre alle garanzie di quella penitenziale ti da sostanzialmente la possibilità, se lo vorrai e riterrai opportuno, di richiedere l’esecuzione forzata del contratto ovvero di obbligare l’acquirente a procedere con l’acquisto alle medesime condizioni del contratto, ovviamente questo vale anche dalla parte dell’acquirente.

Ovviamente è una tutela in più che ti permette, in caso di incomprensioni e quant’altro (che speriamo non debbano mai venire) di essere tutelato.

Ovviamente potrà capitare il caso in cui si imputerà una parte del denaro a titolo di caparra confirmatoria e un’altra a titolo di acconto per esempio. Bisogna fare un’attenta analisi per capire cosa conviene fare nel caso specifico e in base alle necessità individuale.

Ricordate che non c’è una percentuale stabilita per legge, come mi è capitato di sentire, le caparre e acconti sono libere, ovvero in accordo tra le parti, c’è una abitudine e buon senso di dare almeno un 10% ma non è un obbligo, infatti può essere maggiore o inferiore.

Per concludere: E fondamentale, per non trovarsi poi in difficoltà stabilire fin da subito, dopo un’attenta analisi, come imputare le somme , e quindi redigere correttamente quello che è l’accordo tra le parti, e quindi prima di firmare capite a che titolo vi danno quelle somme.

BUONA VENDITA!

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